“Chi sono io è Envy, un clown drag artist multidisciplinare, una ballerina, una scrittrice e un'attivista. Essere un grasso trans nero in Quebec non è sempre facile. Ho a che fare con la fatphobia, il razzismo e la queerfobia ogni giorno. Ci vuole davvero forza e coraggio per affrontare tutto questo ogni giorno, ma mi conforto sapere che la transità nera esiste da molto più tempo di quanto non abbiamo avuto il linguaggio per questo. Essere nero e trans significa che ho due grandi background storici da cui attingere. La mia identità è una prova vivente della resilienza dei miei antenati. Sono grato per il terreno che è stato gettato da loro e sono orgoglioso di incarnare le loro speranze e sogni per il futuro. Arrivare a questo modo di pensare non è stato facile, la parte più difficile del mio diario è stata rivelare ai miei genitori conservatori. Ero oltremodo spaventato dalla loro reazione, e davvero non avrei dovuto esserlo, perché nonostante la loro incomprensione iniziale, non hanno mai smesso di amarmi. In effetti, se potessi, direi al mio io più giovane che non ha senso essere spaventati o cercare di accontentare tutti. Sei, e sarai sempre degno di amore e rispetto, e questa è la mia più grande gioia, essere nero e omosessuale. Elaborare il razzismo insieme alla pandemia è stato estenuante. Alla luce degli eventi recenti, trovare questi momenti di felicità mi aiuta a perseverare. Vedere i miei fratelli gay e neri felici mi scalda per sempre il cuore. La nostra gioia è un atto di resistenza e celebrerò sempre la felicità, la giocosità e la libertà della mia gente”.
