Carlota Gida, 18 anni, Messico. “ Sono una persona trans non binaria di Guerrero, in Messico. Ho 18 anni e vivo nella città di Puebla. Sono una modella, drag queen, fotografa, attivista, ecc. Penso che la parte più difficile sia stata accettarmi e riconoscermi come una persona trans: qui in Messico l'agenda trans non è molto comune. Questo è uno dei motivi per cui sono cresciuto con la paura, spesso volevo sopprimere parti di me stesso o addirittura sbarazzarmi dei miei valori personali e delle cose che mi rendevano quello che ero. Quando ero alle elementari dovevo tagliarmi i capelli molto corti per via delle regole, e questo mi faceva sentire come se avessi perso la mia identità. Ogni volta che mi vedevo allo specchio: era qualcosa, intendevo i sentimenti negativi sulla lunghezza e l'identità dei miei capelli. Fortunatamente quando sono cresciuto sono riuscito a informarmi sulla varietà di persone e argomenti che esistevano e ho deciso di mostrarmi all'esterno, è stato come il momento in cui mi sono trovata di fronte al buffet delle possibilità e tutto è diventato chiaro qui in Messico le informazioni su LGBTQ+ sono molto scarse, voglio dire è triste perché riconosciamo principalmente la lettera "G" nell'acronimo LGBTQ+ e ci occupiamo a malapena delle altre lettere. Inoltre, abbiamo una cultura molto misogina in cui la società pensa che le persone trans non siano valide perché in questo paese mostrarsi potrebbe essere molto pericoloso: non puoi trovare lavoro e nemmeno essere attaccato. Tuttavia non è qualcosa che ci fermiamo, come membri delle comunità trans e non binarie, viviamo sempre con l'intenzione di essere noi stessi, vivere nell'ombra non è un'opzione. In effetti la mia più grande gioia è stata la prima volta che qualcuno mi ha chiamato "Carlota", è stato come se per la prima volta qualcuno avesse guardato la mia anima e avesse visto chi ero veramente".
